sabato 9 ottobre 2010

IL MOVIMENTO IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA

è ancora sulla breccia ed è lieto di invitarvi al

CORTEO-MANIFESTAZIONE

“TUTTI SULLA STRADA”

SALVIAMO L'ISTRUZIONE PUBBLICA

SASSARI VENERDI' 15 OTTOBRE 2010

PROGRAMMA
ORE 9:30 RADUNO IN VIA TAVOLARA
ORE 10:00 PARTENZA CORTEO
VIALE MANCINI -PIAZZA D'ARMI -VIA ASPRONI -VIA ROMA
ARRIVO PIAZZA D'ITALIA DIBATTITO E CONFRONTO


PER UNA SCUOLA PUBBLICA DI QUALITA'
NON DELEGARE AD ALTRI LA TUA PRESENZA !!!

mercoledì 14 luglio 2010


Stiamo assistendo da tempo alla negazione di diritti essenziali, quali il diritto alla conoscenza e al lavoro dignitoso, di tutti e per tutti. Abbiamo reagito con forza cercando di resistere, promuovendo ogni forma di protesta con documenti pubblici, incontri e manifestazioni.

I tagli attuati sulla scuola pubblica, l'università, la cultura e la formazione crescono, così come l'arroganza dei nostri governanti e la mancanza di risposte per il mondo del lavoro.
L’attuazione della pseudo-riforma Gelmini-Tremonti comporterà per le scuole della Sardegna una ulteriore contrazione di 1707 posti di lavoro e 550 sono i milioni che il governo avrebbe deciso di togliere al Fondo Unico per lo Spettacolo per il triennio 2009-2011, con conseguenti tagli a livello locale, che potrebbero decretare la chiusura di enti culturali, fondazioni, istituti di ricerca, accademie ovvero la distruzione di tutto il settore culturale.

Abbiamo ancora la forza e la volontà di contrastare il degrado generale e culturale, a cui si avvia la terra sarda,e occorre essere in tanti a difendere il nostro patrimonio .
Per questo SALIAMO INSIEME su "UN TRENO PER LA CULTURA" che da Sassari, attraversando tutta la Sardegna e raccogliendo le forze di tutti, raggiungerà Cagliari a manifestare per il diritto alla conoscenza e al lavoro dignitoso dei suoi operatori.

Partenza da Sassari con treno FdS delle ore 8:03
Cambio carrozza e partenza da Chilivani ore 8:50
Passaggio a Macomer ore 9:44
Passaggio a Oristano ore 10:31
Passaggio a San Gavino ore 11:06
Arrivo a Cagliari ore 11:49
ORE 12.00 MANIFESTAZIONE DAVANTI AL PALAZZO DELLA REGIONE SARDEGNA

Aderiscono
Movimento per la Difesa della Scuola Pubblica
Coordinamento Precari Scuola Sassari
Coordinamento Precari Scuola Oristano
Comitato Precari Scuola Cagliari
Comitato per la Difesa della Scuola Pubblica Alghero
Comitato per la Scuola - Ozieri
Comitato per la Scuola - Olbia

Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore la la cultura di partecipare a questa ennesima e importante iniziativa, perché è necessario sollecitare la classe politica alla guida della Regione affinché si adoperi per la tutela e la difesa della cultura, del diritto all'istruzione e al lavoro.
Ancora una volta è importante esserci e impegnarsi, tradurre in fatti le parole.

Grazie in anticipo a tutti coloro che parteciperanno e contribuiranno alla realizzazione della manifestazione.

giovedì 29 aprile 2010

La scuola incontra L'Unità


Il Coordinamento dei Precari di Sassari e il Movimento per la difesa della Scuola Pubblica sono lieti di invitare la cittadinanza all'incontro-dibattito sulla scuola sarda ai tempi della "riforma Gelmini" con Concita De Gregorio e Giovanni Maria Bellu, direttore e condirettore del quotidiano L'Unità.

L'appuntamento è domenica 2 maggio 2010
ore 18.30 - 20.30
presso l'hotel Grazia Deledda,
viale Dante, 47 Sassari



http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=98058

http://www.unita.it/news/italia/98057/lunit_in_sardegna_appuntamento_con_i_lettori

mercoledì 31 marzo 2010

Riunione del Movimento in difesa della scuola pubblica

Il Coordinamento dei precari della scuola di Sassari si allarga e, senza perdere le sue radici, si "trasforma" nel Movimento per la difesa della scuola pubblica.
Incontriamoci e parliamo di questo e molto altro

giovedì 1 aprile ore 16,
presso il salone Mastino della CGIL di Sassari (piano terra)
via Rockefeller, 35.

mercoledì 10 marzo 2010

Manifestazione dal basso in difesa della scuola pubblica.

Il 13 marzo tutti insieme in piazza Santa Maria a Sassari alle ore 16!

La "riforma scolastica" attuale si è esplicata solo in un enorme taglio nei confronti dell'Istruzione nazionale.
I dati negativi dei livelli di apprendimento dei nostri alunni, e le cifre della dispersione scolastica, indicano l'esigenza di una vera riforma della scuola italiana. Da anni il sistema va avanti con circa un sesto degli insegnanti assunti a tempo determinato, per risparmiare sulle stabilizzazioni di questi lavoratori, e sicuramente questo non giova alla qualità dell'istruzione.
Il numero massimo degli alunni per classe è stato portato alla incredibile cifra di 30 e l'eliminazione delle ore a disposizione nelle scuole medie, senza prevedere tutte le concrete utilizzazioni degli insegnanti durante il corso dell'anno scolastico, ha generato perdite di ore che in alcune scuole si sono attestate, solo per il primo quadrimestre, al 5% del totale.
La classe docente italiana è la più anziana d'Europa, serve un ricambio, e invece viene innalzata l'età minima e massima del pensionamento e si ledono i diritti delle centinaia di migliaia di docenti precari, vincitori di concorso e scuole di specializzazione, formati dallo stesso Stato, e da anni lavoratori "precari" del sistema.
Le riduzioni delle ore di cattedre e la scomparsa di alcune materie, poi, per il prossimo anno, nelle scuole superiori, porteranno alla perdita di posti di lavoro anche fra i docenti di ruolo, di ogni ordine e grado di scuola.
I dati di Bankitalia, http://www.insardegna.eu/rubriche/segnalazioni/bankitalia-meglio-investire-di-piu-nell-istruzione-che-in-infrastrutture/view infine, indicano come più soldi in istruzione possano migliorare le condizioni socio-economiche del Paese, ben più che l'investimento in infrastrutture. I soldi per l'istruzione esistono e gli sprechi nazionali e locali sono lampanti e tangibili ogni giorno. L'Italia possiede il maggior numero di beni considerati patrimonio dell'umanità, una enorme ricchezza data dalle piccole realtà locali e una volta era la meta per i tour della cultura degli studenti europei. Difendiamo l'istruzione pubblica per il futuro immediato di tutti.

Scendiamo in piazza il 13 marzo, insieme: genitori, studenti, insegnanti, lavoratori Ata, professori universitari, ricercatori, sindacati, politici.

Richieste del Movimento per la difesa della scuola:
1) immediato ritiro di tutti i provvedimenti in materia di istruzione e ricerca portati avanti dal Governo, compresi il decreto cosiddetto “salvaprecari”;
2) abolizione del tetto massimo di un insegnante di sostegno ogni due alunni diversamente abili su base provinciale e ripristino delle deroghe per l’assegnazione di ore aggiuntive per casi di disabilità gravi;
3) immediata utilizzazione di tutti i lavoratori della scuola, inseriti nelle graduatorie, su tutti i posti disponibili, e l'istituzione di un piano triennale finalizzato alla progressiva immissione in ruolo di tutti i lavoratori della scuola e la chiusura delle graduatorie ad esaurimento fino ad un loro reale termine;
4) realizzazione di un piano di edilizia scolastica che affronti la difficile situazione in cui sono costretti ad operare quotidianamente docenti e studenti;
5) salvaguardia e tutela delle scuole delle piccole realtà locali, attraverso un percorso di vera razionalizzazione che non sia legato a logiche economiche, ma alla cultura del servizio e della promozione scolastica, nel rispetto degli studenti;
6) rispetto della legge sulla sicurezza, di massimo 25 alunni per classe, in base alle dimensioni delle aule a al coefficiente fisso di spazio per alunno;

Inoltre, in ragione dei danni gravi a carico del sistema dell'Istruzione locale, della situazione drammatica che ha causato la disoccupazione dei docenti "precari" e/o condizioni di lavoro inammissibili, che spesso vedono la mancata liquidazione dello stipendio da parte delle scuole, ledendo un diritto dei lavoratori, e non per colpa dei dirigenti ma per le esigue, o nulle, risorse date dal Ministero, e per la riduzione dell'offerta scolastica e della perdita di ore importanti di lezione, per l'eliminazione delle ore a disposizione nelle scuole medie, della continua interruzione dell’attività didattica, si chiede alle istituzioni locali, indipendentemente dalle disposizioni nazionali:
1) la chiusura delle graduatorie provinciali ad esaurimento dei docenti della Sardegna;
2) una legge scolastica regionale che doti la Sardegna della possibilità di indicare gli alunni per classe in base alle singole situazioni territoriali, e che comunque imponga un tetto massimo di non più di 25 alunni per aula, anche in ragione della già citata legge sulla sicurezza;
3) l’uso dei soldi regionali, destinati all’istruzione, per pagare regolari contratti annuali ai docenti precari che già, prima della “riforma”, lavoravano con docenze annuali del CSA o con supplenze dei presidi fino alla fine delle attività didattiche, per creare un accompagnamento verso l’immissione in ruolo, attraverso normali condizioni lavorative.

giovedì 4 marzo 2010

STATI GENERALI 4 marzo 2010

Il Coordinamento dei precari della scuola di Sassari ha richiesto e ottenuto dalla Provincia di Sassari la convocazione degli Stati Generali della scuola, ai quali parteciperanno il presidente della Provincia, assessori provinciali e comunali, sindaci, dirigenti scolastici, insegnanti, organizzazioni sindacali. QUESTA SERA, Ore 16:00, Palazzo della Provincia

lunedì 1 marzo 2010

Manifestazione dal basso in difesa della scuola pubblica. Il 13 marzo tutti in corteo, ore 16 da piazza Santa Maria a Sassari

La "riforma scolastica" attuale si è esplicata solo in un enorme taglio nei confronti dell'Istruzione nazionale. I negativi dati dei livelli di apprendimento dei nostri alunni, e le cifre della dispersione scolastica, indicano l'esigenza di una vera riforma della scuola italiana. Da anni il sistema va avanti con circa un sesto degli insegnanti assunti a tempo determinato, per risparmiare sulle stabilizzazioni di questi lavoratori, e sicuramente questo non giova alla qualità dell'istruzione. Il numero massimo degli alunni per classe è stato portato alla incredibile cifra di 30 e l'eliminazione delle ore a disposizione nelle scuole medie, senza prevedere tutte le concrete utilizzazioni degli insegnanti durante il corso dell'anno scolastico, ha generato perdite di ore che in alcune scuole si sono attestate, solo per il primo quadrimestre, al 5% del totale. La classe docente italiana è la più anziana d'Europa, serve un ricambio, e invece viene innalzata l'età minima e massima del pensionamento e si ledono i diritti delle centinaia di migliaia di docenti precari, vincitori di concorso e scuole di specializzazione, formati dallo stesso Stato, e da anni lavoratori "precari" del sistema. Le riduzioni delle ore di cattedre e la scomparsa di alcune materie, poi, per il prossimo anno, nelle scuole superiori, porteranno alla perdita di posti di lavoro anche fra i docenti di ruolo, di ogni ordine e grado di scuola. I dati di Bankitalia, http://www.insardegna.eu/rubriche/segnalazioni/bankitalia-meglio-investire-di-piu-nell-istruzione-che-in-infrastrutture/view infine, indicano come più soldi in istruzione possano migliorare le condizioni socio-economiche del Paese, ben più che l'investimento in infrastrutture. I soldi per l'istruzione esistono e gli sprechi nazionali e locali sono lampanti e tangibili ogni giorno. L'Italia possiede il maggior numero di beni considerati patrimonio dell'umanità, una enorme ricchezza data dalle piccole realtà locali e una volta era la meta per i tour della cultura degli studenti europei. Difendiamo l'istruzione pubblica per il futuro immediato di tutti. Scendiamo in piazza il 13 marzo, insieme, genitori, studenti, insegnanti, lavoratori Ata, professori universitari, ricercatori, sindacati, politici.