sabato 9 ottobre 2010

IL MOVIMENTO IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA

è ancora sulla breccia ed è lieto di invitarvi al

CORTEO-MANIFESTAZIONE

“TUTTI SULLA STRADA”

SALVIAMO L'ISTRUZIONE PUBBLICA

SASSARI VENERDI' 15 OTTOBRE 2010

PROGRAMMA
ORE 9:30 RADUNO IN VIA TAVOLARA
ORE 10:00 PARTENZA CORTEO
VIALE MANCINI -PIAZZA D'ARMI -VIA ASPRONI -VIA ROMA
ARRIVO PIAZZA D'ITALIA DIBATTITO E CONFRONTO


PER UNA SCUOLA PUBBLICA DI QUALITA'
NON DELEGARE AD ALTRI LA TUA PRESENZA !!!

mercoledì 14 luglio 2010


Stiamo assistendo da tempo alla negazione di diritti essenziali, quali il diritto alla conoscenza e al lavoro dignitoso, di tutti e per tutti. Abbiamo reagito con forza cercando di resistere, promuovendo ogni forma di protesta con documenti pubblici, incontri e manifestazioni.

I tagli attuati sulla scuola pubblica, l'università, la cultura e la formazione crescono, così come l'arroganza dei nostri governanti e la mancanza di risposte per il mondo del lavoro.
L’attuazione della pseudo-riforma Gelmini-Tremonti comporterà per le scuole della Sardegna una ulteriore contrazione di 1707 posti di lavoro e 550 sono i milioni che il governo avrebbe deciso di togliere al Fondo Unico per lo Spettacolo per il triennio 2009-2011, con conseguenti tagli a livello locale, che potrebbero decretare la chiusura di enti culturali, fondazioni, istituti di ricerca, accademie ovvero la distruzione di tutto il settore culturale.

Abbiamo ancora la forza e la volontà di contrastare il degrado generale e culturale, a cui si avvia la terra sarda,e occorre essere in tanti a difendere il nostro patrimonio .
Per questo SALIAMO INSIEME su "UN TRENO PER LA CULTURA" che da Sassari, attraversando tutta la Sardegna e raccogliendo le forze di tutti, raggiungerà Cagliari a manifestare per il diritto alla conoscenza e al lavoro dignitoso dei suoi operatori.

Partenza da Sassari con treno FdS delle ore 8:03
Cambio carrozza e partenza da Chilivani ore 8:50
Passaggio a Macomer ore 9:44
Passaggio a Oristano ore 10:31
Passaggio a San Gavino ore 11:06
Arrivo a Cagliari ore 11:49
ORE 12.00 MANIFESTAZIONE DAVANTI AL PALAZZO DELLA REGIONE SARDEGNA

Aderiscono
Movimento per la Difesa della Scuola Pubblica
Coordinamento Precari Scuola Sassari
Coordinamento Precari Scuola Oristano
Comitato Precari Scuola Cagliari
Comitato per la Difesa della Scuola Pubblica Alghero
Comitato per la Scuola - Ozieri
Comitato per la Scuola - Olbia

Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore la la cultura di partecipare a questa ennesima e importante iniziativa, perché è necessario sollecitare la classe politica alla guida della Regione affinché si adoperi per la tutela e la difesa della cultura, del diritto all'istruzione e al lavoro.
Ancora una volta è importante esserci e impegnarsi, tradurre in fatti le parole.

Grazie in anticipo a tutti coloro che parteciperanno e contribuiranno alla realizzazione della manifestazione.

giovedì 29 aprile 2010

La scuola incontra L'Unità


Il Coordinamento dei Precari di Sassari e il Movimento per la difesa della Scuola Pubblica sono lieti di invitare la cittadinanza all'incontro-dibattito sulla scuola sarda ai tempi della "riforma Gelmini" con Concita De Gregorio e Giovanni Maria Bellu, direttore e condirettore del quotidiano L'Unità.

L'appuntamento è domenica 2 maggio 2010
ore 18.30 - 20.30
presso l'hotel Grazia Deledda,
viale Dante, 47 Sassari



http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=98058

http://www.unita.it/news/italia/98057/lunit_in_sardegna_appuntamento_con_i_lettori

mercoledì 31 marzo 2010

Riunione del Movimento in difesa della scuola pubblica

Il Coordinamento dei precari della scuola di Sassari si allarga e, senza perdere le sue radici, si "trasforma" nel Movimento per la difesa della scuola pubblica.
Incontriamoci e parliamo di questo e molto altro

giovedì 1 aprile ore 16,
presso il salone Mastino della CGIL di Sassari (piano terra)
via Rockefeller, 35.

mercoledì 10 marzo 2010

Manifestazione dal basso in difesa della scuola pubblica.

Il 13 marzo tutti insieme in piazza Santa Maria a Sassari alle ore 16!

La "riforma scolastica" attuale si è esplicata solo in un enorme taglio nei confronti dell'Istruzione nazionale.
I dati negativi dei livelli di apprendimento dei nostri alunni, e le cifre della dispersione scolastica, indicano l'esigenza di una vera riforma della scuola italiana. Da anni il sistema va avanti con circa un sesto degli insegnanti assunti a tempo determinato, per risparmiare sulle stabilizzazioni di questi lavoratori, e sicuramente questo non giova alla qualità dell'istruzione.
Il numero massimo degli alunni per classe è stato portato alla incredibile cifra di 30 e l'eliminazione delle ore a disposizione nelle scuole medie, senza prevedere tutte le concrete utilizzazioni degli insegnanti durante il corso dell'anno scolastico, ha generato perdite di ore che in alcune scuole si sono attestate, solo per il primo quadrimestre, al 5% del totale.
La classe docente italiana è la più anziana d'Europa, serve un ricambio, e invece viene innalzata l'età minima e massima del pensionamento e si ledono i diritti delle centinaia di migliaia di docenti precari, vincitori di concorso e scuole di specializzazione, formati dallo stesso Stato, e da anni lavoratori "precari" del sistema.
Le riduzioni delle ore di cattedre e la scomparsa di alcune materie, poi, per il prossimo anno, nelle scuole superiori, porteranno alla perdita di posti di lavoro anche fra i docenti di ruolo, di ogni ordine e grado di scuola.
I dati di Bankitalia, http://www.insardegna.eu/rubriche/segnalazioni/bankitalia-meglio-investire-di-piu-nell-istruzione-che-in-infrastrutture/view infine, indicano come più soldi in istruzione possano migliorare le condizioni socio-economiche del Paese, ben più che l'investimento in infrastrutture. I soldi per l'istruzione esistono e gli sprechi nazionali e locali sono lampanti e tangibili ogni giorno. L'Italia possiede il maggior numero di beni considerati patrimonio dell'umanità, una enorme ricchezza data dalle piccole realtà locali e una volta era la meta per i tour della cultura degli studenti europei. Difendiamo l'istruzione pubblica per il futuro immediato di tutti.

Scendiamo in piazza il 13 marzo, insieme: genitori, studenti, insegnanti, lavoratori Ata, professori universitari, ricercatori, sindacati, politici.

Richieste del Movimento per la difesa della scuola:
1) immediato ritiro di tutti i provvedimenti in materia di istruzione e ricerca portati avanti dal Governo, compresi il decreto cosiddetto “salvaprecari”;
2) abolizione del tetto massimo di un insegnante di sostegno ogni due alunni diversamente abili su base provinciale e ripristino delle deroghe per l’assegnazione di ore aggiuntive per casi di disabilità gravi;
3) immediata utilizzazione di tutti i lavoratori della scuola, inseriti nelle graduatorie, su tutti i posti disponibili, e l'istituzione di un piano triennale finalizzato alla progressiva immissione in ruolo di tutti i lavoratori della scuola e la chiusura delle graduatorie ad esaurimento fino ad un loro reale termine;
4) realizzazione di un piano di edilizia scolastica che affronti la difficile situazione in cui sono costretti ad operare quotidianamente docenti e studenti;
5) salvaguardia e tutela delle scuole delle piccole realtà locali, attraverso un percorso di vera razionalizzazione che non sia legato a logiche economiche, ma alla cultura del servizio e della promozione scolastica, nel rispetto degli studenti;
6) rispetto della legge sulla sicurezza, di massimo 25 alunni per classe, in base alle dimensioni delle aule a al coefficiente fisso di spazio per alunno;

Inoltre, in ragione dei danni gravi a carico del sistema dell'Istruzione locale, della situazione drammatica che ha causato la disoccupazione dei docenti "precari" e/o condizioni di lavoro inammissibili, che spesso vedono la mancata liquidazione dello stipendio da parte delle scuole, ledendo un diritto dei lavoratori, e non per colpa dei dirigenti ma per le esigue, o nulle, risorse date dal Ministero, e per la riduzione dell'offerta scolastica e della perdita di ore importanti di lezione, per l'eliminazione delle ore a disposizione nelle scuole medie, della continua interruzione dell’attività didattica, si chiede alle istituzioni locali, indipendentemente dalle disposizioni nazionali:
1) la chiusura delle graduatorie provinciali ad esaurimento dei docenti della Sardegna;
2) una legge scolastica regionale che doti la Sardegna della possibilità di indicare gli alunni per classe in base alle singole situazioni territoriali, e che comunque imponga un tetto massimo di non più di 25 alunni per aula, anche in ragione della già citata legge sulla sicurezza;
3) l’uso dei soldi regionali, destinati all’istruzione, per pagare regolari contratti annuali ai docenti precari che già, prima della “riforma”, lavoravano con docenze annuali del CSA o con supplenze dei presidi fino alla fine delle attività didattiche, per creare un accompagnamento verso l’immissione in ruolo, attraverso normali condizioni lavorative.

giovedì 4 marzo 2010

STATI GENERALI 4 marzo 2010

Il Coordinamento dei precari della scuola di Sassari ha richiesto e ottenuto dalla Provincia di Sassari la convocazione degli Stati Generali della scuola, ai quali parteciperanno il presidente della Provincia, assessori provinciali e comunali, sindaci, dirigenti scolastici, insegnanti, organizzazioni sindacali. QUESTA SERA, Ore 16:00, Palazzo della Provincia

lunedì 1 marzo 2010

Manifestazione dal basso in difesa della scuola pubblica. Il 13 marzo tutti in corteo, ore 16 da piazza Santa Maria a Sassari

La "riforma scolastica" attuale si è esplicata solo in un enorme taglio nei confronti dell'Istruzione nazionale. I negativi dati dei livelli di apprendimento dei nostri alunni, e le cifre della dispersione scolastica, indicano l'esigenza di una vera riforma della scuola italiana. Da anni il sistema va avanti con circa un sesto degli insegnanti assunti a tempo determinato, per risparmiare sulle stabilizzazioni di questi lavoratori, e sicuramente questo non giova alla qualità dell'istruzione. Il numero massimo degli alunni per classe è stato portato alla incredibile cifra di 30 e l'eliminazione delle ore a disposizione nelle scuole medie, senza prevedere tutte le concrete utilizzazioni degli insegnanti durante il corso dell'anno scolastico, ha generato perdite di ore che in alcune scuole si sono attestate, solo per il primo quadrimestre, al 5% del totale. La classe docente italiana è la più anziana d'Europa, serve un ricambio, e invece viene innalzata l'età minima e massima del pensionamento e si ledono i diritti delle centinaia di migliaia di docenti precari, vincitori di concorso e scuole di specializzazione, formati dallo stesso Stato, e da anni lavoratori "precari" del sistema. Le riduzioni delle ore di cattedre e la scomparsa di alcune materie, poi, per il prossimo anno, nelle scuole superiori, porteranno alla perdita di posti di lavoro anche fra i docenti di ruolo, di ogni ordine e grado di scuola. I dati di Bankitalia, http://www.insardegna.eu/rubriche/segnalazioni/bankitalia-meglio-investire-di-piu-nell-istruzione-che-in-infrastrutture/view infine, indicano come più soldi in istruzione possano migliorare le condizioni socio-economiche del Paese, ben più che l'investimento in infrastrutture. I soldi per l'istruzione esistono e gli sprechi nazionali e locali sono lampanti e tangibili ogni giorno. L'Italia possiede il maggior numero di beni considerati patrimonio dell'umanità, una enorme ricchezza data dalle piccole realtà locali e una volta era la meta per i tour della cultura degli studenti europei. Difendiamo l'istruzione pubblica per il futuro immediato di tutti. Scendiamo in piazza il 13 marzo, insieme, genitori, studenti, insegnanti, lavoratori Ata, professori universitari, ricercatori, sindacati, politici.

Movimento per la difesa dell'istruzione pubblica della Provincia di Sassari

Noi lavoratori della scuola della Provincia di Sassari,

a seguito dei forti tagli applicati alla nostra Regione e a tutte le realtà scolastiche italiane, abbiamo visto cancellati anni e anni di lavoro e competenze acquisite sul campo e subito la conseguente umiliazione del licenziamento, dopo aver coscienziosamente contribuito al funzionamento del sistema dell'istruzione pubblica. La realizzazione di un movimento organizzato su base provinciale nasce dall’esigenza di difendere il legittimo diritto al lavoro e la qualità della scuola pubblica. La nostra non è solo una battaglia per il diritto al lavoro, ma è anche, e soprattutto, una battaglia culturale per la difesa della scuola pubblica, intesa come diritto per tutti, strumento di promozione culturale e sociale e luogo di diffusione dei principi fondamentali della nostra Costituzione.

Intendiamo pertanto contrastare con la nostra azione il progetto di “riforma” della scuola pubblica all’interno del quale si collocano la legge 133/08, l’ art. 4 della legge 169/08 e il ddl Aprea, che mirano ad estendere anche al sistema scuola una logica competitiva e aziendale, svilendo tutte le conquiste ottenute nel campo della ricerca pedagogica e didattica e annullando quella tradizione egualitaria su cui si è fondato il processo di rinnovamento democratico della scuola pubblica. Non è possibile esautorare in questo modo la scuola pubblica e creare un sistema dell'istruzione che aumenti sempre più la forbice sociale fra i cittadini più o meno abbienti, perché in questo si esplica, anche, il progetto attuale di riforma delle scuole superiori.

Affermiamo con forza che questa non è una riforma: le riforme determinano processi positivi di avanzamento democratico; quello del Governo è invece un progetto di vera e propria distruzione della scuola pubblica – malamente camuffato da operazione di risanamento del bilancio statale - che sarà portato avanti e realizzato attraverso interventi che non hanno alcun carattere progressivo, non rinnovano e non migliorano il percorso formativo degli studenti. Al contrario le misure adottate dal Governo rispondono ad una concezione astrattamente selettiva e non meritocratica della scuola, che non tiene conto delle diverse esigenze, dei bisogni, degli stili di apprendimento delle nuove generazioni, non dà valore al confronto tra esperienze e culture diverse, reintroducendo elementi di conflittualità interetnica.

Sbandierati come “riqualificazione” del sistema scolastico, i tagli della legge 133/08 e tutti i provvedimenti con cui sono stati attuati non risolvono le contraddizioni che di certo sono presenti oggi nel sistema scolastico, ma si iscrivono in un processo di destrutturazione della scuola pubblica, che vuole impoverirla, dequalificarla nel confronto con la scuola privata e svuotarla dei suoi fondamenti democratici. Non possiamo più delegare ad altri il futuro della nostra scuola ed è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e cominciare un lavoro profondo, lungo e faticoso. Perché se questo modo di concepire l’istruzione avrà la meglio, noi, quella parte di noi che crede in una scuola diversa sarà definitivamente sconfitta.

Denunciamo perciò non solo gli effetti devastanti della controriforma Gelmini nel mondo della scuola, con il drastico ridimensionamento del corpo docente e del personale ATA, l’aumento degli alunni per classe, la riduzione del tempo scuola, l’accorpamento delle classi di concorso, l’istituzione del maestro unico, il taglio degli insegnanti di sostegno, l'eliminazione delle ore a disposizione nelle scuole medie, la riduzione e l'eliminazione di molte materie nelle scuole superiori, ma anche le drammatiche ripercussioni del più grande licenziamento di massa dell'Italia repubblicana sul tessuto sociale, ed in particolare su quello delle regioni già duramente provate del meridione.

Reclamiamo la nostra dignità negata e ribadiamo il nostro dissenso ai contratti di disponibilità che anziché ridarci il nostro posto di lavoro offrono ad una ristrettissima fascia di lavoratori, poco più del 10% del totale, mansioni vaghe ed ultraflessibili, negativamente, in cambio di sottostipendi, aprendo così la strada a forme di lavoro parasubordinato anche all'interno della scuola pubblica.

Quattro mesi di scioperi e manifestazioni di piazza di tutti i tipi non hanno minimamente scalfito la determinazione del governo a proseguire nella sua opera di distruzione della scuola statale (l'unica veramente pubblica, che non fa distinzioni fra ricchi e poveri, fra figli di extracomunitari o italiani, e l’unica che tutela e che contemporaneamente si arricchisce della presenza degli alunni disabili).

Siamo oggi più che mai convinti che uno dei pochi strumenti rimasti nelle mani dei lavoratori della scuola contro l'arrogante sordità del governo siano le azioni di boicottaggio della burocrazia scolastica, come lo sciopero degli scrutini e della didattica. Azioni del genere richiedono l'appoggio degli studenti e il sostegno politico e tecnico dei sindacati, perciò riteniamo ormai indispensabile, partendo dalla nostra autonomia come movimento, proporre un'alleanza organica ai movimenti studenteschi e a quei sindacati che decideranno con ancora più forza e decisione di contrastare le politiche scolastiche del governo. Siamo tuttavia consapevoli che da solo un semplice accordo tra organizzazioni di categoria non può risolvere nulla; pertanto riteniamo indispensabile che i lavoratori della scuola partecipino alla costruzione di una piattaforma che, unificando tutte le lotte dei lavoratori precari e stabili (anch'essi ormai purtroppo sempre più precari a causa della crisi del sistema economico!) in un unico progetto di difesa dei diritti sociali, contribuisca a ricostruire la
consapevolezza della comune appartenenza al mondo del lavoro sotto attacco.


Le richieste del Coordinamento sono:

  1. l'immediato ritiro di tutti i provvedimenti in materia di istruzione e ricerca portati avanti dal Governo, compresi il decreto cosiddetto “salvaprecari” e la recente controriforma del sistema universitario;

  2. l'abolizione del tetto massimo di un insegnante di sostegno ogni due alunni diversamente abili su base provinciale e ripristino delle deroghe per l’ assegnazione di ore aggiuntive per casi di disabilità gravi (Legge 224/04);

  3. l'immediato ritiro del piano per l'impiego parasubordinato dei lavoratori della scuola licenziati;

  4. l'immediata utilizzazione di tutti i lavoratori della scuola inseriti nelle graduatorie su tutti i posti disponibili;

  5. l'istituzione di un piano triennale finalizzato alla progressiva immissione in ruolo di tutti lavoratori della scuola e la chiusura delle graduatorie ad esaurimento fino ad un loro reale termine;

  6. la realizzazione di un piano di edilizia scolastica che affronti la difficile situazione in cui sono costretti ad operare quotidianamente docenti e studenti;

  7. il ritiro dei finanziamenti statali, diretti e indiretti, alle scuole private, che sottraggono importanti risorse all'istruzione pubblica;

  8. la salvaguardia e tutela delle scuole delle piccole realtà locali;

  9. il rispetto della legge sulla sicurezza, di massimo 25 alunni per classe;

  10. l'impiego di consistenti risorse finanziarie per la progressiva messa in sicurezza degli edifici scolastici;

  11. l’obbligo del rispetto delle graduatorie ad esaurimento e della stipula di regolari contratti da docenti, come da Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, per le assunzioni nelle scuole paritarie;

  12. il rispetto della normativa europea in merito al potenziamento della seconda lingua straniera;

  13. la conduzione delle ore di “religione cattolica” a ore di “storia delle religioni”, con condizioni contrattuali dei docenti di tali materie uguali a quelle dei colleghi delle materie differenti.


In ragione dei danni gravi a carico del sistema dell'Istruzione locale, e nazionale, della situazione drammatica che ha causato la disoccupazione dei docenti "precari" e/o condizioni di lavoro inammissibili, che spesso vedono la mancata liquidazione dello stipendio da parte delle scuole, ledendo un diritto dei lavoratori, e non per colpa dei dirigenti ma per le esigue, o nulle, risorse date dal Ministero, della riduzione dell'offerta scolastica e della perdita di ore importanti di lezione, per l'eliminazione delle ore a disposizione nelle scuole medie, il Coordinamento dei Precari della Scuola della Provincia di Sassari

chiede,

per la giornata di giovedì 4 marzo alle 16, la riunione degli Stati Generali della Scuola della Provincia di Sassari, alla presenza del Presidente della Provincia di Sassari, dei sindaci della Provincia, dei dirigenti scolastici, dei sindacati, dei genitori, dei lavoratori della scuola, precari e di ruolo.


domenica 28 febbraio 2010

STATI GENERALI 4 marzo 2010

Finalmente prende forma la proposta di collaborazione con la Provincia di Sassari. Il Coordinamento, da poco ricevuto in una riunione preliminare dal Presidente Giudici, è convocato per giovedì 4 Marzo, h.16:00 al Palazzo della Provincia per discutere con Istituzioni, Dirigenti Scolastici e genitori, dell'emergenza scuola!

L'organizzazione di un tavolo tecnico di cotanta rilevanza è stata resa possibile grazie all'interesse dimostrato dal Presidente Giudici e anche (soprattutto) dalla nostra volontà di NON MOLLARE!
ricordiamocelo...

mercoledì 24 febbraio 2010

Ricorso scatti di anzianità, sentenza gennaio 2010 e azione sindacale FLC-CGIL.

Sentenza n. 1222/2009
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE ORDINARIO DI LIVORNO - SEZIONE LAVORO
nella persona del giudice unico Dott. Jacqueline Monica MAGI ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile di I Grado iscritta al N. 658/2009 R.G. promossa da: omissis contro:
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE UNIVERSITÀ E RICERCA - CONVENUTO
CONTUMACE UFFICIO SCOLASTICO PROVINICIALE DI LIVORNO IN PERSONA
DEL DIRIGENTE IN CARICA
elettivamente domiciliato in C/O PROVVEDITORATO AGLI STUDI - LIVORNO presso e nello studio dell'avv. PAGLIARO ANGELO che lo rappresenta e difende; CONVENUTO
Con ricorso depositato in data 29.04.2009 i ricorrenti in intestazione convenivano in giudizio il Ministero della Pubblica Istruzione e l'Ufficio scolastico provinciale di Livorno davanti il Giudice del Lavoro dei Tribunale di Livorno chiedendo dichiararsi il diritto dei ricorrenti al riconoscimento degli scatti retributivi di anzianità dall'inizio del rapporto di lavoro a tempo determinato con relativa condanna dell'amministrazione al pagamento della somma, oltre interessi legali sulle somme dalle singole scadenze al saldo.
All'uopo i ricorrenti esponevano quanto segue:
- di essere tutti dipendenti del ministero convenuto con contratto di lavoro a tempo determinato e di non aver ricevuto, in forza di detto contratto, alcuno scatto di anzianità con relativa progressione retributiva negli anni decorsi;
- che ciò determina una disparità di trattamento con i lavoratori a tempo indeterminato, come ha evidenziato la Corte di Giustizia Europea con sentenza del 13.09.07, violando le direttive CEE e la Costituzione della Repubblica italiana art. 3 e ha provocato già sentenze di merito nel senso chiesto qui dai ricorrenti.
Il Ministero della Pubblica Istruzione e l'Ufficio scolastico provinciale di Livorno si costituivano in giudizio chiedendo il rigetto della domanda attorea, poiché infondata in fatto ed in diritto.
Esponevano i convenuti che la normativa di riferimento principale nel campo sono i contratti collettivi di lavoro del settore, di fronte ai quali soccombono le fonti normative contrastanti e che i CCNL del settore nulla dicono in ordine agli scatti di anzianità per i contratti a tempo determinato, non menzionando detto diritto oggi vantato dai ricorrenti. Il processo veniva istruito a mezzo di produzioni documentati non necessitando di ulteriore istruttoria.
All'udienza del 26.11.09 1a causa veniva discussa ed il giudice emetteva sentenza che veniva letta dopo che le parti si erano allontanate.
Occorre considerare la realtà dei precari a tempo determinato che si trovano a lavorare con una serie di contratti ma di fatto continuativamente, senza mai vedersi riconosciuto il diritto ad uno scatto retributivo, contrariamente ai colleghi assunti a tempo indeterminato, che ne godono regolarmente.
Ciò ingenera una indubbia situazione di differente trattamento fra i primi ed i secondi, trattamento diverso non giustificato da disuguaglianza nella prestazione fornita dai lavoratori, dalle modalità o dalla durata delle stesse, che sono identiche, pur se regolate da contratti diversi, gli uni a tempo determinato e gli altri a tempo indeterminato. Ciò inoltre appare palesemente in contrasto con la sentenza della Corte Europea di Giustizia del 13.09.07 e viene giustificato alla luce della contrattazione collettiva ritenuta norma primaria.
Detta contrattazione però è pacifico che non possa essere in contrasto con norme imperative e tale deve essere considerata la Costituzione della Repubblica italiana che sancisce il principio di eguaglianza all'art. 3.
Alla luce di detto principio appare anomala la situazione che si verifica atteso che i precari si vedono reiterare una serie di contratti a tempo determinato al posto di un contratto a tempo indeterminato.
La mancata previsione degli scatti di anzianità non impedisce di riconoscerli in base ai principi generali dell'ordinamento di uguaglianza e adeguata retribuzione, sanciti nella nostra Costituzione, art. 3 e 36.
Per questi motivi il ricorso va accolto e gli scatti vanno riconosciuti.
Spese a carico di parte soccombente.
P.Q.M.
definitivamente pronunciando così provvede:
l) Accoglie il ricorso e per l'effetto condanna la amministrazione convenuta al pagamento delle rispettive somme corrispondenti all'accertato diritto dei ricorrenti a vedersi riconosciuti dalla PA gli scatti retributivi di anzianità dall'inizio del rapporto di lavoro, oltre interessi.
2) Spese a carico del soccombente liquidate forfetariamente in € 3.500,00 di cui € 1.700.00 per onorari oltre IVA e CAP come per legge.
Livorno, lì 26.11.2009
Depositato in Cancelleria il 13 gennaio 2010
Siamo di fronte a un datore di lavoro, che seleziona quali pendenze sono da sistemare subito e per quali, al contrario, costringere i lavoratori ad affrontare un lungo e costoso contenzioso attraverso i diversi gradi della giustizia.
C’è un problema di equità di cui il datore, in questo caso statale, dovrebbe farsi carico perché questo incide sui diritti e sulla motivazione professionale. Il MIUR è in linea con i tempi e con il decreto Brunetta: unilateralità e parzialità.
Al riguardo la FLC ha invece idee molto chiare: i lavoratori hanno eguali diritti. Le piattaforme contrattuali presentate all’ARAN il 22 dicembre scorso lo dimostrano laddove indicano tra gli obiettivi prioritari del prossimo rinnovo il riconoscimento dell’anzianità e il diritto alla carriera per il personale precario.

Il personale precario che non avesse ancora presentato il ricorso in oggetto, può rivolgersi alla sede FLC CGIL di Sassari, Via Rockefeller, 35 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 16.30 alle ore 19.00.

mercoledì 27 gennaio 2010

Quale futuro per la scuola superiore italiana?

Cosa prevede la 'Riforma Gelmini' della scuola superiore? Cosa significa la riforma degli ordinamenti? Che tipo di modifiche subiranno gli indirizzi scolastici? Che fine faranno gli Istituti Tecnici, quelli Professionali, e le Scuole di Formazione Professionale? Quale sarà la proposta per i Licei? Quali i tagli in termini di risorse, ore di lezione e posti di lavoro? Gli Istituti Professionali passeranno per le prime tre classi sotto la gestione delle Regioni e per le ultime due ritorneranno di competenza dello Stato? Alcune materie tecniche spariranno, quali saranno dunque le nuove classi di concorso?
Queste alcune delle domande alle quali si tenterà di dare una risposta durante l’Incontro-Dibattito che vedrà la partecipazione di dirigenti sindacali, dirigenti scolastici, docenti, amministratori pubblici, associazioni di categoria, genitori, studenti.

Interverranno Camilla Bernabei del Centro Nazionale FLC-CGIL, Laura
Paoni e Salvatore Marino, assessori della Provincia di Sassari, Antonietta
Duce, assessore del Comune di Sassari, Mena Pipicelli, presidente del
CIDI di Sassari.

Incontro- Dibattito
Sassari , 2 febbraio 2010
Ore 16.00
Aula Magna
Istituto tecnico industriale
G.M. Angioy
Via Principessa Mafalda


Info
FLC-CGIL Sassari
tel. 079219385
sassari@webmail.flcgil.it

lunedì 25 gennaio 2010

Riceviamo e inoltriamo

La FLC-CGIL informa: martedì 26 gennaio dalle 16 alle 18 assemblea congressuale dei precari nel salone Mastino della CGIL (piano terra). Sono invitati tutti i precari iscritti e i simpatizzanti della FLC-CGIL.
In occasione delle assemblee nelle quali gli iscritti eleggono i delegati che parteciperanno attivamente al congresso della CGIL, la FLC CGIL di Sassari organizza un'assemblea per incontrare e confrontarsi con i precari del settore della conoscenza.

venerdì 22 gennaio 2010

Sciopero generale del 5 febbraio 2010 e manifestazione a Cagliari.

La FLC-CGIL di Sassari invita tutti a partecipare numerosi allo
SCIOPERO GENERALE ed alla
MANIFESTAZIONE
che si terrà a Cagliari il 5 febbraio alle 9.30.
Per l'occasione metterà a disposizione di simpatizzanti e iscritti alcuni pullman che
partiranno alle 6 del mattino dal piazzale antistante la sede della CGIL.
Chi fosse interessato contatti la FLC allo 079-219385.

martedì 12 gennaio 2010

DIFFIDA per mancata o irregolare nomina supplenti temporanei.

Provincia di Sassari

Ai Dirigenti Scolastici loro sedi

Al Ministro della Pubblica Istruzione –

V.le Trastevere Roma

Al Direttore Regionale Sardegna MIUR Cagliari

All’Ufficio Scolastico Provinciale MIUR Sassari

A tutto il Personale della Scuola

All’Ass. Provinciale alla P.I. Sassari

Agli Assessori Comunali P.I. Sassari

Alle Segreterie Regionali

FLC-CGIL-CISL-UIL-SNALS-GILDA-COBAS

Comparto Scuola-Sardegna

Agli Organi di Informazione


Oggetto: DIFFIDA per mancata o irregolare nomina supplenti temporanei.

Premesso

che continuano a pervenire alle scriventi OO.SS. segnalazioni di irregolarità, di seguito elencate, relative al conferimento dei contratti di supplenza o alla mancata sostituzione del personale assente:

  • numerosi docenti in servizio nella Provincia di Sassari comunicano di essere obbligati, dai rispettivi D.S., ad accogliere nelle proprie aule alunni provenienti da altre classi, spesso superando i vincoli imposti dalla legge in materia di sicurezza e causando un’interruzione continua della normale attività didattica;

  • si è consolidata la pratica da parte dei D.S. di posticipare l’ingresso, anticipare l’uscita o adottare nelle ore intermedie l’interruzione dell’attività didattica allontanando gli alunni dall’istituto, con conseguente riduzione delle ore di lezione e grave pregiudizio del diritto allo studio;

  • risultano stipulati illegittimamente contratti di supplenza per un numero di ore inferiore all’orario di cattedra del docente titolare assente;

  • risultano utilizzati per sostituzioni di colleghi assenti, sia docenti di sostegno sia docenti titolari, sottraendoli alla classe in cui sono inseriti alunni disabili, nelle ore in cui dovrebbero essere entrambi presenti.

Considerato

  • che la normativa in materia prevede in modo puntuale che si ricorra alla supplenza “… anche nel caso in cui la scuola abbia esaurito sia l’assegnazione base sia l’integrazione entro il limite massimo del 50% della somma corrispondente all’assegnazione base … perché va comunque assicurato l’ordinato svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento, giacché il diritto allo studio va comunque garantito” (nota ministeriale prot. 3545 del 29 aprile 2009);

  • che “… in tutti casi in cui le suddette soluzioni normative non si rivelano idonee a sopperire alla sostituzione dei docenti assenti, al fine primario di non incorrere in una sospensione della didattica nei riguardi degli allievi interessati, i Dirigenti Scolastici possono provvedere, per i periodi di assenza anche inferiori a 15 giorni (per la scuola secondaria e di 5 giorni per la scuola dell’infanzia e primaria), alla nomina di personale supplente temporaneo…” (nota D.G. per il personale scolastico Uff. III prot. N. A000Dg per 14991 del 06 ottobre 2009);

  • che “… l’erogazione del servizio scolastico, in tutti i suoi aspetti … venga garantita ricorrendo al conferimento di supplenze temporanee …” (nota Direzione Scolastica Regionale prot.A00DRSA REG.UFF. n. 10833 del 08 settembre 2009 che richiama la nota prot. N. 2541 del 27/2/2009 di analogo contenuto);

  • che le scriventi OO.SS. hanno sollecitato ripetutamente i Dirigenti Scolastici al rispetto delle norme nazionali, ribadite a livello regionale e tali sollecitazioni non hanno avuto alcun riscontro, con grave danno per l’attuazione dell’offerta formativa;

  • che tale situazione pregiudica l’efficacia del sistema formativo scolastico pubblico.

Tutto ciò premesso e considerato, le scriventi Organizzazioni Sindacali

Diffidano

i Dirigenti Scolastici degli Istituti della Provincia di Sassari dal non adempiere in modo puntuale ed efficace alle chiare disposizioni di legge.

Va pure evidenziato con forza che la precisa ottemperanza alle norme conseguirebbe pure l’ulteriore risultato dell’utilizzazione del personale precario, ora disoccupato, fortemente penalizzato dalle politiche di taglio all’occupazione nella nostra provincia.

Le scriventi OO.SS. si riservano inoltre di promuovere azioni volte a tutelare gli interessi del personale e dell’utenza.

Sassari, 7 gennaio 2010


FLC/CGIL

Sassari

F.to R. Camboni

CILS/Scuola

Sassari

F.to M. G. Oggiano

UIL/Scuola

Sassari

F.to G. Maccioccu

SNALS

Sassari

F.to I. Sanna

GILDA

Sassari

F.to G. Corona

COBAS/Scuola

Sassari

F.to G. P. Fais










Mentre noi continuiamo a NON FAR NULLA i sindicati si uniscono (ERA ORA) e prevedono uno sciopero congiunto per il 5 febbraio...NON POSSIAMO RESTARE FUORI!

giovedì 7 gennaio 2010

Urgente

La scuola media 4+6 "Deledda" di Sassari, nell'ambito del progetto Sis, ha avviato un percorso individualizzaro per alunni pluri-quindicenni iscritti in terza media e in situazione di pre-abbandono. Si cercano formatori nell'area linguistico-espressiva, scientifica e potenziamento cognitico. Il bando è disponibile nel sito www.mediacostadeledda. Le domande devono pervenire entro il 9 gennaio.