venerdì 16 ottobre 2009

Assemblea sindacale GILDA degli Insegnanti. Resoconto

Il Coordinamento dei precari della scuola è stato invitato dal sindacato Gilda, attraverso una mail indirizzata a Fabio Madau, a partecipare all'assemblea sindacale indetta per il 15 ottobre in orario scolastico presso l'ITG "Devilla" di Sassari.

Il Coordinamento ha accettato il gentile invito e alcuni rappresentanti hanno seguito i lavori dell'assemblea, che vedeva relatori il coordinatore nazionale Rino Di Meglio, il vice-coordinatore nazionale e provinciale di Nuoro Maria Domenica Di Patre e il rappresentante per la provincia di Sassari Giovanni Corona.

Il coordinatore Di Meglio ha aperto i lavori esponendo il quadro generale della scuola alla luce dei pesanti tagli che la “riforma” Gelmini sta operando e opererà nei prossimi anni, quando la scuola superiore sarà travolta dai tagli e accorpamenti previsti su alcune classi di concorso e discipline.

Ha inoltre affermato che la Gilda è contraria al decreto “salva-precari” perché non introduce nessuna novità circa l’indennità di disoccupazione e il sistema di assegnazione delle supplenze brevi.

In merito a ciò, Di Meglio ha esposto la proposta della Gilda per risolvere il problema del precariato nella scuola (di cui già ci aveva parlato il collega Giovanni Corona nell’ultima assemblea svolta nel salone della parrocchia di San Paolo), che consiste nell’incentivare il pre-pensionamento dei colleghi di ruolo attraverso uno scivolo di due-tre anni, proposta fatta proprio in questi giorni dall’on. Giuseppe Valditara (potete trovarla nel sito personale del senatore del PdL).

Successivamente prende la parola M. Domenica Di Patre la quale parla dei tagli che interesseranno il II° ciclo e degli incontri e delle false rassicurazioni del governo e del direttore Chiappetta durante gli incontri tra le parti avvenuti in questi mesi.

La parola passa quindi alla platea per il dibattito, ai quali ci iscriviamo immediatamente, anche se cogliamo che gli occhi dei relatori cercano perplessi segnali di altre richieste di parola.

Il collega Madau chiede quanti precari ci siano in sala (una ventina circa tra diversi colleghi di ruolo) ed espone brevemente le iniziative messe in atto dal Coordinamento, per esempio il blocco della SS131, alle quali la Gilda non ha partecipato.

Invitato ad arrivare al sodo, ha posto due domande:

  1. posto che l’idea del pre-pensionamento sia una possibile soluzione, sono sicuri che il governo attuerebbe un turn-over al 100% per quei posti guadagnati? Se così non fosse, non pensano che sarebbe un pericoloso regalo per Tremonti?
  2. Perché i medesimi tagli non sono stati effettuati anche per gli insegnanti di religione?

Risposte:

  1. il sindacato interviene in merito ai contratti e non alle leggi su cui non ha potere e nulla può fare (sic!)
  2. i tagli hanno riguardato i docenti di religione perché le classi sono state tagliate (sic!)

In risposta all’intervento di Fabio, la coordinatrice M. Domenica Di Patre afferma che noi precari non abbiamo partecipato a tante iniziative, che la Gilda di Nuoro ha messo a disposizione un pullman gratuito in occasione di una manifestazione a Cagliari ed era mezzo vuoto, con maggioranza di colleghi di ruolo; che è vero che la Gilda non c’era sulla SS131 ma ha fatto altre battaglie.

Chiede poi la parola il collega (di ruolo) Meledina, il quale si rivolge a Fabio Madau definendolo il capo del Coordinamento dei precari, affermazione che solletica le vivaci proteste dei rappresentanti presenti che rispondono, dalla platea, che il Coordinamento non ha capi né gerarchie.

Il collega continua elencando parte della sua carriera passata di 6 anni di precariato terminato con il ruolo ottenuto a Milano, e presente, caratterizzato dalla perdita di ore di insegnamento (materia geografia). In merito a questo, chiede conferma a Di Meglio sui tagli futuri circa la propria classe di concorso.

Il coordinatore Di Meglio avverte il mormorio generale e invita la platea a rispettare gli interventi altrui fino a citare la celebre frase di Voltaire “disapprovo quel che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”.

Interviene allora un giovane, non si sa se di ruolo o precario e sconosciuto a noi del Coordinamento, il quale chiede a Di Meglio quali siano, in concreto, le iniziative e le proposte della Gilda.

Il Coordinatore nazionale Rino Di Meglio non riesce a nascondere la propria irritazione ed intima al giovane di abbandonare l’assemblea perché è solo un provocatore, e se l’assemblea della Gilda non gli sta bene che esca immediatamente.

ALLA FACCIA DI VOLTAIRE!

Tutti i precari (e non solo) presenti in sala si sono alzati e se ne sono andati in segno di protesta insieme al giovane apostrofato come “provocatore”. Qualcuno di noi ha sentito dire mentre usciva “la scuola non ha bisogno di persone del genere” ...speriamo proprio di aver sentito male…

L’increscioso episodio ha avuto come conseguenza che il Coordinamento non ha potuto ribattere con dichiarazioni e domande alle parole dette dal collega Meledina e dalla coordinatrice Di Patre, che vogliamo invece proporre a voi colleghi:

  1. il Coordinamento dei Precari della Scuola è un gruppo di docenti e personale ATA autogestito e indipendente, democratico e privo di capi e gerarchie. Se il collega Madau appare a qualcuno quale capo, invitiamo a non guardare solo le foto presenti sui giornali bensì a leggere bene i nostri comunicati che non riportano in calce la firma Fabio Madau bensì quella del Coordinamento.
  2. il Coordinamento dei Precari ha partecipato ogni volta che è stato possibile alle manifestazioni organizzate dai colleghi di Cagliari, sebbene il gruppo di rappresentanza non fosse numeroso. La prima volta l’8 settembre, per la quale un gruppo di precari ha potuto usufruire del pullman messo gentilmente e gratuitamente a disposizione dalla CISL; la seconda il 24 settembre, in occasione della bocciatura della mozione del PD in Consiglio regionale (seduta alla quale hanno partecipato come uditori due rappresentanti del Coordinamento). Ci chiediamo invece come mai in quelle e nelle altre occasioni non ci fosse la Gilda, nonostante gli inviti ripetutamente inviati in occasione di riunioni o manifestazioni organizzate dal Coordinamento di Sassari, e non ultima la manifestazione dei precari e della stampa del 3 ottobre a Roma nella quale noi c’eravamo e voi no.
  3. Perché dite “voi precari”? Il vostro nome non è GILDA DEGLI INSEGNANTI? A quali vi riferite?
  4. Perché non avete preso una seria e decisa posizione contro il salva-precari di fronte al governo? Perché non dite che il decreto impone un obbligo-ricatto ad accettare qualsiasi tipo di supplenza (ora anche inferiore ai 15gg nella scuola secondaria) pena la perdita dei “benefici” che ci spettano già di diritto (disoccupazione e supplenze temporanee)?
  5. Perché non dite che si vuole aggirare il CCNL, attraverso il comma 1 art. 1 del D.L. 134/2009 che recita “i contratti a tempo determinato stipulati per il conferimento delle supplenze…non possono in alcun caso trasformarsi in contratti a tempo determinato…”? E’ più esplicita di voi l’on. Valentina Aprea che in sede di approvazione degli emendamenti al decreto nella serata di martedì 13 ottobre così spiega il passaggio citato: “La disposizione non incide quindi in alcun modo sul reclutamento degli insegnanti, che resta disciplinato da altre norme. Resta valido il sistema dell’acquisizione dei punteggi ai fini dell’immissione in ruolo, quando il Governo decide di procedervi a valere sulle graduatorie dei precari. Rileva che il punto è che la ricostruzione della carriera determina per la finanza pubblica un costo aggiuntivo non più sostenibile, atteso che vi sono docenti che vengono immessi in ruolo dopo anni di precariato e quindi con stipendi, a carriera ricostruita, prossimi o uguali al massimo stipendio di un docente di ruolo. Segnala, dunque, che questa disposizione, per quanto certamente determini una perdita per gli insegnanti che saranno immessi in ruolo, permetterà al Governo di procedere ad immissioni in ruolo più frequenti o più numerose, considerato che senza ricostruzione di carriera il passaggio al ruolo avviene senza costi aggiuntivi per lo Stato.” Dopo 20 anni di precariato si riparte con lo stipendio minimo, senza tenere conto dei gradoni stipendiali! Qual è la vostra posizione in merito?

Questo è quanto avremmo voluto dire in risposta, ma l’atteggiamento mostrato nei confronti di una persona che ha il diritto di partecipare ed intervenire con la propria opinione ad un’assemblea pubblica in un luogo pubblico ci ha indotti ad abbandonare la sala in segno di solidarietà e protesta.

Il Coordinamento dei Precari della Scuola

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