giovedì 17 settembre 2009

IL COORDINAMENTO DEI DOCENTI PRECARI DI SASSARI COMUNICATO STAMPA

L’emergenza scuola si fa ogni giorno più pressante e non può essere procrastinata oltre con provvedimenti tappabuchi che minacciano di rendere il diritto allo studio un antico ricordo di un Paese non più democratico. Il problema riguarda tutti: studenti prima di tutto e poi insegnanti, personale ATA, genitori e chiunque sogni per questo Paese un futuro di riscossa che non può prescindere dall’investire seriamente sulla formazione Non parliamo insomma dei “soli” 25.000 lavoratori precari che vedranno, o hanno già visto, i loro nomi spazzati via da una manovra economica che si spaccia per “riforma” ma di un vero e proprio attacco alla democrazia!

In questo scenario, a fronte di una situazione nazionale ogni giorno più critica che registra un malcontento che rischia di sfociare ben presto in agitazione sociale, il quadro relativo alla nostra isola si fa ancora più inquietante. La “riforma” attacca indiscriminatamente le scuole di ogni ordine e grado e non considera minimamente le peculiarità del territorio sardo al quale non si possono certo applicare in blocco standard nazionali. Eppure, a seguito dei tagli previsti dal Governo, circa 200 istituti rischiano di chiudere privando il territorio, soprattutto quello dell’entroterra, di una risorsa di emancipazione senza eguali. E ancor peggio i responsabili siamo in gran parte noi! La Regione Sardegna, a differenza di regioni quali la Sicilia, ad esempio, non solo non pone in atto alcun provvedimento a tutela dei precari delle scuola ma addirittura consente che si applichino tagli che vanno oltre le richieste del Ministero con il risultato che, ad esempio, ben 105 lavoratori della scuola primaria che avrebbero potuto trovare collocazione nel mondo della scuola, staranno (da) quest’anno, a casa!

Per questi motivi il Coordinamento dei docenti precari di Sassari, insieme con i rappresentanti del personale ATA e il comitato dei genitori, riunito in assemblea in data 14 settembre 2009, a seguito della vertenza a carattere nazionale del mondo della scuola, rivolge alle Istituzioni della Provincia di Sassari un accorato appello affinché si facciano carico delle seguenti richieste nelle sedi opportune:

1. Rifiuto dei contratti di disponibilità i quali non solo si riferiscono alla sola figura dei docenti tralasciando di occuparsi del personale ATA, ma ancora risultano essere misura palliativa, non strutturale ed offensiva della dignità dei lavoratori della scuola.

2. Adozione di misure a tutela dei precari sardi iscritti nelle graduatorie provinciali e di istituto, anche attraverso l'applicazione dello Statuto Speciale Regione Sardegna che all'art.5 recita: “... la Regione ha facoltà di adattare alle sue particolari esigenze le disposizioni delle leggi della Regione, emanando norme di integrazione ed attuazione sulle seguenti materie:

a) istruzione di ogni ordine e grado, ordinamento degli studi”.

3. Revoca dei tagli regionali per la scuola pubblica, che hanno portato ad ingiustificati accorpamenti o chiusura delle scuole nei piccoli centri che vengono privati del più importante polo culturale.

4. Verifica e monitoraggio in tutti gli edifici scolastici della provincia, dell'applicazione delle norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro e Dm 26/8/1992(che prevede un affollamento massimo per classe di 26 persone) al fine di evitare di mettere a repentaglio la sicurezza dei ragazzi e dei docenti;

Si rende noto che l’U.S.P. di Sassari non ha a tutt’oggi concluso l’iter procedurale di conferimento delle nomine dei docenti per numerose classi di concorso, con inevitabili gravi ripercussioni sull’avvio del nuovo anno scolastico. Non si hanno infine notizie ufficiali relative alla disponibilità delle sedi di servizio nei tempi stabiliti dalla legge e della pubblicazione delle graduatorie d’istituto.

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